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Roccapiemonte, la consigliera Luisa Trezza (Rocca Futura Pd) querela il sindaco Provincia Provincia e Regione 

Roccapiemonte, la consigliera Luisa Trezza (Rocca Futura Pd) querela il sindaco

La consigliera Luisa Trezza, già assessore alla Cultura del Comune di Roccapiemonte, spiega le motivazioni che
l’hanno costretta a presentare querela per diffamazione aggravata a mezzo stampa nei confronti del sindaco di
Roccapiemonte.
«Un sindaco confuso e “ignorante”, nel senso che ignora totalmente i fatti dei quali parla, in una video intervista
dello scorso 8 gennaio, accusa l’assessore alla Cultura di Roccapiemonte del 2013, cioè io, di essersi appropriata
di alcune fotocopie da Villa Ravaschieri e di aver pubblicato, con queste, un libro.
Il libro a cui fa riferimento altro non è che la ristampa analitica del libriccino scritto dalla duchessa di
Roccapiemonte Teresa Filangieri nel 1867 e nel quale la filantropa partenopea, figlia del generale borbonico
Carlo Filangieri e nipote del celebre filosofo e giurista illuminista Gaetano Filangieri, racconta il dolore per la
morte della sua unica figlia, Lina, neanche 12 enne, che aveva avuto dal matrimonio con Vincenzo Ravaschieri
Fieschi , duca di Roccapiemonte.
Il primo cittadino rispolvera questa pagina dolorosa, ma allo stesso tempo di storia e di cultura del nostro
territorio, nel tentativo meschino di gettare discredito sulla mia persona, accusandomi addirittura di aver
sottratto indebitamente- ricordo al sindaco, qualora gli sia sfuggito, che il termine “appropriarsi” significa
entrare in possesso, impadronirsi di qualcosa che appartiene ad altri e quindi non spetta a chi se ne appropria
-, queste fantomatiche fotocopie e di aver pubblicato un libro, cosa che non ho mai fatto.
Il sindaco sostiene che io avrei pubblicato questo libro il 1° ottobre del 2013, oltre 10 anni fa, dopo aver
sottratto le fotocopie dello stesso da un edificio storico privato del nostro territorio e che, pubblicandolo, avrei
addirittura provocato una sofferenza a Mons. Mario Vassalluzzo, illuminato storiografo di Roccapiemonte, che,
secondo Pagano, aveva già pubblicato, nel 1967, un libro sulla vicenda.
Accuse del tutto false e lesive della mia professionalità, onorabilità e del mio impegno politico, diffuse lunedì 8
gennaio, durante la sua rubrica “Comune Informa” pubblicata sulla sua pagina istituzionale. Una menzogna che
ha causato diverse richieste di spiegazioni in merito. A questo punto, sono stata costretta, mio malgrado, a
presentare querela presso la stazione dei carabinieri di Castel San Giorgio, nei confronti del primo cittadino di
Roccapiemonte, invitandolo, nel contempo, a chiarire i termini di una vicenda a me estranea e che mi infanga
non poco»

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